America Fi(r)st: Max Ferrero e Renata Busettini presentano il reportage nell’America di Trump
Quattro
lunghi viaggi su e giù per gli Stati Uniti, uno per ogni anno della
presidenza Trump, almeno secondo il progetto iniziale poi
rivoluzionato dall'emergenza Covid. Tre anni di ricerca, migliaia di
foto scattate e infine un racconto per immagini, un libro
fotografico, 'America Fi(r)st'.
Renata
Busettini, pluripremiata fotografa amatoriale, e Max Ferrero,
fotografo professionista noto per i suoi reportage di guerra nei
Balcani e nel Kurdistan e per il suo impegno sui temi sociali,
rivelano l'America al tempo di Trump in quattro capitoli. E mettono
in risalto le contraddizioni e i contraccolpi dei capisaldi politici
del mandato presidenziale che 'The Donald' aveva annunciato
in campagna elettorale. Quindi il rilancio delle acciaierie e
dell'estrazione del carbone; la campagna contro i migranti e la
costruzione del muro al confine con il Messico; il via libera alla
circolazione delle armi con le sue tragiche conseguenze; la scommessa
sull'economia del Paese che certamente è ripartita ma a scapito
delle fasce più deboli della popolazione. Le immagini sono
accompagnate dai testi del giornalista, scrittore e conduttore
televisivo Alan Friedman, che di certo non lesina critiche pesanti al
presidente Trump.
'Abbiamo
percorso tanti chilometri a piedi, con pazienza e tra mille
difficoltà, anche organizzative - spiega Max Ferrero - abbiamo
incontrato e fotografato una miriade di personaggi particolari,
vittime di violenze o della miseria, che raccontano un'altra America,
molto lontana dal mito descritto dalla letteratura e dal cinema. Un
Paese sostanzialmente diviso: finché il dollaro corre, tutto fila
più o meno liscio, ma poi basta poco per scatenare lo scontro
sociale come è accaduto negli ultimi tempi'.
La
Grande Periferia del Grande Paese finisce così davanti agli
obiettivi dei due fotografi torinesi per comporre, in un bianconero
rigoroso e drammatico, una Spoor River di personaggi inimmaginabili:
c'è il reduce del Vietnam che addestra cani da difesa in una casa
malandata dove da difendere sembra esserci poco; c'è l'immigrato
portoricano che si affaccia alla porta dell'alloggio occupato
abusivamente vicino alla fabbrica dismessa; c'è la madre di una
delle vittime della strage al concerto folk di Paradise. E ci sono
immagini della più grande fiera di vendita di armi al mondo, quella
di Las Vegas: 'E' grande dieci volte il Salone del libro di
Torino - spiega Ferrero - solo che vendono cannoni, carri armati,
elicotteri da guerra, armi d'assalto che si possono pure provare lì
vicino, nei poligoni in mezzo al deserto'.
C'è
l'indiano che vive nella riserva del Sonora e si è convertito al
cattolicesimo. C'è il minatore che torna a casa tutto nero in volto
e si fa ritrarre con il figlio in braccio e la carabina di precisione
in spalla. C'è il senzatetto che soffre di obesità e custodisce
tutti i suoi averi in un carrello della spesa buono anche come
deambulatore. Ci sono gli uomini e le donne che vivono nei canali di
scolo e nella rete fognaria di Las Vegas. E poi il Rambo di Pittsburg
che mostra i muscoli ai fotografi e vive trasportando bagagli pesanti
in stazione per pochi spiccioli di mancia. Lo spazio della speranza,
infine, è affidato all'operaio di Detroit che sta ristrutturando una
casa comprata per pochi dollari in un quartiere abbandonato della
città, nella convinzione che presto l'ex capitale mondiale dell'auto
tornerà allo splendore di un tempo.
Distretto Fotografico
Via Morandi 10/a Torino
Ore 21.00
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