NELLA TUA FOTOGRAFIA DOMINA UNO SPICCATO SENSO DI GEOMETRIA E COMPOSIZIONE, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA L'ASTRAZIONE DAL CONTESTO URBANO. QUANTO IMPORTANTE E' L'ISTINTO E QUANTO INVECE LA TECNICA NELLA REALIZZAZIONE DI UNA BUONA IMMAGINE? 

“Less is more” è la mia base filosofica nella vita ed in fotografia. La ricerca della sintesi e dell’astrazione nei miei paesaggi urbani, extraurbani ed umani è una costante, ma sforzandomi di non rendere incomprensibile e lezioso il soggetto. Pertanto, se il tempo dedicato alla ricerca e, finalmente, alla visione sono basilari, un minimo di tecnica e di composizione sono indispensabili e per me insostituibili. L’istinto è solo la risultante della propria storia e della propria “cultura”. 

DA QUANTO TEMPO SEI ENTRATO NEL MONDO DELLA FOTOGRAFIA? A 6 anni mi regalarono una Kodak Instamatic, poi ho sempre fotografato in viaggio ma con un occhio personale. Ma solo nel 2013 ho acquisito la consapevolezza di poter “comunicare” con i miei “Scatti Lenti”. 

QUAL'E' LA TUA MAGGIORE FONTE D'ISPIRAZIONE? Ho imparato molto osservando le foto dei Maestri, alcuni sono tuttora fonte di ispirazione. Ma per lo più mi lascio guidare dalla mia sensibilità, che mi porta a cercare di “vedere” ciò che altri non vedono. Non amo le immagini “comuni” e le cartoline (anche se a volte ne faccio, senza orgoglio) e cerco la serenità dell’astrazione.